Scritta da: Widmer Valbonesi

8 marzo

Le donne sono stelle
che lanciano riflessi caldi nel mare calmo della vita Come madri brillano
e disegnano nel cielo
amore eterno per i figli. Stelle, femmine dolci infiammano i cuori sempre giovani degli innamorati
vi dipingono emozioni sentimenti e passioni.
Oggi 8 marzo
donne, madri, ragazzine
siete tutte sbarazzine
orgogliose del vostro ruolo vi trovate a festeggiare senza gli uomini ma... omaggiate di gialle mimose ricevete la testimonianza
che siete le stelle polari
vive e desiderate insostituibilmente amate.
Oliviero Widmer Valbonesi
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    Scritta da: Widmer Valbonesi

    Zattera

    Seduto sopra al ponte io osservo
    l'acqua che scende verso il mare
    e trovo quel defluire così naturale
    destino di un'attrazione quasi fatale.
    Se gli amori fossero in discesa,
    srotolare il gomitolo della vita
    sarebbe una gioia e quasi un sollievo
    ti apparirebbe ogni tanto rallentare
    o tirare il freno. Invece l'amore
    molte volte è ripida salita che si
    percorre con affanno e che trasforma
    la tua vita in rapide e gorghi di un
    torrente in piena. E tu sei come un insetto
    su una foglia secca, zattera sballottata
    dalla corrente che scende verso la foce.
    Oliviero Widmer Valbonesi
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      Scritta da: Widmer Valbonesi

      Perchè morire?

      Non sperare di trovare amore
      in un sorriso senza splendore.
      Un saluto formale è l'illusione
      di un comune sentire già svanito.
      A nulla serve lasciarsi morire
      per chi non ti sa più amare.
      A nulla serve cercare di capire
      chi ti toglie te stesso e la tua vita
      A nulla serve cercare di amare
      chi riesce a farti morire l'anima.
      Oliviero Widmer Valbonesi
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        Scritta da: Widmer Valbonesi

        Argo

        Te ne stai immobile, disteso
        con la testa penzoloni al sole
        non un movimento, sembra
        che sei morto.
        Poi senti il cancello cigolare
        scatti fuori come una molla
        ti protendi verso la rete e ti
        strofini, in cerca di coccole
        e carezze come i bambini.
        E mi guardi implorante di
        aprirti che vuoi correre su
        e giù per il cortile e appena
        ti apro parti come un fulmine
        corri e fai le capriole, sprigioni
        la tua voglia di libertà.
        Poi vieni a me vicino, mi guardi
        e sembri dire "prendi il collare
        andiamo a caccia, ho già sentito
        le quaglie all'alba e verso sera
        pure il canto di un fagiano.
        Andiamo che aspetti? Metti
        in moto che partiamo andiamo
        al lago ogni mattina. Uffa! Mi
        sono stufato di puntare sempre
        la gallina del pollaio accanto".
        Oliviero Widmer Valbonesi
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          Scritta da: Widmer Valbonesi

          Spicchio di melograno

          Mi affascina quel suo sguardo vivo
          pieno di voglia di fare insieme cose
          condivise o ancora da confrontare.
          Mi affascina quel suo muoversi con
          grazia, la classe e il gusto nel vestirsi,
          l'essere giovane pur con capi classici.
          Mi scopro ad osservarla in silenzio
          mi gusto e mi godo la sua bellezza,
          ma lei è incapace di farsi ammirare.
          Nessun pittore potrebbe dipingerla
          non sta mai ferma, solo le carezze
          armoniose o le coccole la quietano.
          Lascia che trasmetta sul tuo corpo
          il fluido d'amore, lascia che avvolga
          in una patina di miele la tua pelle.
          Trasferisci come a una pila il calore
          assorbito dalle tue mani, cavi d'amore
          che mi avvolgono come un mantello.
          Ricaricati d'energia e di desiderio
          io non ne ho bisogno ti bramo come
          uno spicchio rosso di melograno...
          staccato dal suo ramo.
          Oliviero Widmer Valbonesi
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            Scritta da: Widmer Valbonesi

            Chissà

            Chissà se incontrerò
            Ancora quegli occhi
            pieni di desideri volare
            come rondini libere
            e scorrazzare intriganti
            nel cielo del mio amore.
            Chissà se ancora rivedrò
            il tuo viso contrarsi
            nel crescere dei piaceri
            note di un pentagramma
            che lente si compongono
            in musica divina.
            Chissà se sentirò ancora
            le tue grida liberatrici
            esplodere nella stanza
            e le tue mani sul mio corpo
            coccole che rigenerano dolori
            e pelli che si fondono di odori.
            Già... chissà!
            Oliviero Widmer Valbonesi
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              Scritta da: Widmer Valbonesi

              Ti sento con me

              Ti sento qui con me
              nella pioggia fine
              che mi bagna.
              Ti sento qui con me
              nel polline fastidioso
              della primavera.
              Ti sento qui con me
              nelle parole scritte
              documentario
              di una vita d'amore.
              Ti sento qui con me
              trapunta che mi avvolge
              nei silenzi freddi
              della solitudine.
              Ti sento qui con me
              come lega fusa
              di quei nostri
              sospiri d'infinito.
              Oliviero Widmer Valbonesi
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                Scritta da: Widmer Valbonesi

                Il ripasso dell'amore

                Piccola alzavola che ti muovevi
                fra i canneti del mio amore
                ti lavavi, ti nascondevi
                fra i cespugli, cercavi semi
                e sentivi l'acqua dolce
                ed ossigenata del mio cuore
                e dentro vi sguazzavi felice.
                Un giorno ti accorgesti
                di un germano reale che
                brontolando ti chiamava
                col ricciolo della coda
                si mostrava e ti corteggiava.
                Quante sguazzate! Lui non ti
                vedeva "piccola anatra che vola"
                ma un grande cigno rosa e quelle
                acque presidiava come alcova.
                Quante sguazzate! Fradici e, poi,
                asciugati si ricominciava. Adesso
                il mio cuore è una palude le acque
                sono dolci ma intorpidite, manca
                la tua presenza ad ossigenarle.
                Il germano è sempre là, lo sa che
                non sei partita, aspetta di sentire
                quel volo nel ripasso dell'amore.
                Oliviero Widmer Valbonesi
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