Scritta da: Andrea De Candia
A mezzo volto, non velata,
la carne di monaca
in fuga da
mani ermafrodite.
L'altra, la pietra di luna
o gemma di giglio di campo
infuria nel mio cervello
alla ricerca di una traccia
di felicità breve
o con le dita di cannella
– semmai –
la parola trasceglie
attingendo da sogni nero-pece.
Sono andata con piedi di luce.
Impregnata di sonno
a un lancio di stella appena
sono andata con piedi di luce
davanti alla tua porta
sono diventata cenere.
Mariella Mehr
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    Scritta da: Andrea De Candia
    Niente,
    nessun luogo.
    C'è ancora rumore
    di sventura nella testa,
    e sulla mappa del cielo
    io non sono presente.

    Mai è stata primavera,
    sussurrano le voci di cenere,
    sulla bilancia del linguaggio
    sono una parola senza peso
    e trafiggo il tempo
    con occhi armati.

    Futuro?
    Non assolve
    me, nata sghemba.
    Vieni, dice,
    la morte è un ciglio
    sulla palpebra della luce.
    Mariella Mehr
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