La casa

Rivedo quella casa
le notti in cui si accalcano i cavalli
la casa chiusa a chiave.
Gli enormi bicchieri
poggiati sugli scanni
alcuni ocra alcuni neri.
Quando morì mia madre
non ebbi tempo d'imbiancare la stanza.
Qualcuno mi additò come fumo
altri come sabbia
o peggio ancora come frasca di strada.
Io attendo che costoro
sposati alle lusinghe
mi serbino quel muro
sporco e defilato
per continuare a disegnare
nelle sere di plenilunio
i miei anfratti e le mie rane.
Luciano Nota
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    Paura di Dio

    Potrei morire e rifiorire
    svuotarmi di lime perfette
    di corpi, di resti distorti.
    Morire attaccato ad un fiume
    con le braccia più nere del vento.
    Rinascere poi su un pezzo di gelso
    in un mare o su un colosso più duro.
    Ma è proprio ciò che mi spaventa
    questo colosso che non conosco
    questo corpo supremo fatto di firmamento
    di fazzoletti d'orto
    senza tempo.
    Luciano Nota
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      Devo tornare a ricompormi

      Devo tornare a ricompormi
      in una cesta di silenzio
      o in qualche scorza prodigiosa.
      Anni vissuti senza tregua
      voltando gli òmeri al mattino
      in un fluire interminabile
      di soli senza soli
      di forze impavide e sghembe.
      Avrei già gioito
      se avessi bussato alle cortecce
      sarei forse già propaggine.
      Ma ora che son qui
      acceso in ombra fra gli ulivi
      con l'eco dentro il mondo
      canto versi ai pettirossi.
      Luciano Nota
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