Poesie di Franco Arminio

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Canto di chi rimane a casa

Restare a casa è un ordine
che non si discute,
ma da adesso in poi dovremmo essere
un poco più attenti a quelli che muoiono sul lavoro.
lo so che ora il problema è non infettare gli altri,
lo so che non è una banale influenza
quella che ci sta attraversando,
ma se dobbiamo temere la malattia
dobbiamo temerla sempre,
dobbiamo mettere pochi pesticidi nelle terre
e le industrie pochi veleni nel cibo e nell'aria.
e chi non è più amato
non può più uccidere la sua amante,
e si può essere ricchi
solo se non ci sono poveri.
Non voglio affiancarmi agli stupidi
per ogni volta che dici qualcosa
ti rispondo che il problema è un altro,
dobbiamo chiedere che dal prossimo autunno,
ogni governo, di destra o di sinistra,
si ponga il problema che vendere sigarette è vendere tumori
e vendere alcolici è vendere cirrosi.
Ora più che mai è un dovere di tutti stare bene
ma nel futuro deve essere anche un diritto:
se un futuro governo, come quelli passati,
toglierà soldi agli ospedali
per destinarli alle spese militari
sarà un governo di criminali.
Franco Arminio
Composta sabato 21 marzo 2020
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    Oggi essere rivoluzionari significa rallentare

    Abbiamo bisogno di contadini,
    di poeti, gente che sa fare il pane,
    che ama gli alberi e riconosce il vento.
    più che l'anno della crescita, ci vorrebbe l'anno
    dell'attenzione.
    Attenzione a che cade, al sole che nasce
    e che muore, ai ragazzi che crescono,
    attenzione anche a un semplice lampione,
    a un muro scrostato.
    Oggi essere rivoluzionari
    significa togliere
    più che aggiungere, rallentare
    più che accelerare,
    significa dare valore al silenzio, alla luce,
    alla fragilità, alla dolcezza.
    Franco Arminio
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