C'è paura in giro, lo sento dai miei stessi passi,
come se il pavimento del mondo fosse più fragile.
È sempre stato così,
ma ora è come se ne fossimo tutti più consapevoli.
Cammino più del solito
e sto attento ad ogni mossa che faccio.
Mi fermo a guardare,
negli occhi,
le poche persone che passeggiano sulle strade.
Questa situazione non ha messo silenzio solo dentro di me,
ma anche il paese è rientrato in sé,
come fa il mare con le onde.
Il silenzio.
Viviamo un tempo pieno di voce,
di parole vuote, dialoghi superficiali,
ma questo è un bel momento per pensare,
per riflettere e fare
silenzio.
Filippo Fuligni
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