Il carro della considerazione ha lasciato una ruota nel fango dell'incomprensione un muro di sabbia intonacato con la notte del giorno tiene comizi nell'ora del passaggio delle sirene angeli insonni pregano inginocchiati sul cornicione di pietro aprono la sbarra contando anime in sofferenza l'orologio del campanile batte la sua ora lo scafandro dell'assoluto ricopre l'ansia di capire devo superare quel muro lercio slavato da piastrine rifiutate dal sangue l'amore sulle ali del dubbio cerca salvezza nel cratere di un cuore indurito senza precedenza licenziato dalla confusione dei sensi sulla cortina di quel muro dell'abbandono senza parole la nostra felicità massacrata da l'incomprensione a lasciato spazio a tatuaggi colorati che usano il tuo corpo solo per piacere mani indifferenti accarezzano il mio nome disegnato sulla tua pelle con il pennello dei sensi in una vita vissuta giorno dopo giorno protetti da schermi di luce profumata in un momento il buio a spazzato senza dignità un sentimento che andava oltre il possesso stordito da ricordi che bruciano abbandonati da l'indubbio vorrei scrivere tutto quello che non ho capito di noi del nostro rapporto defunto senza avere il consenso della libera scelta si è spento il sole del nostro paradiso la rassegnazione, bestia malata procura ferite senza indulgenza il giorno e la notte abbracciati mescolano tristezza e dolore come fossero fiori senza germoglio dietro una colonna senza livella il controsenso sbrana la memoria un sorriso senza pretese abbandona, lo strappo della speranza la verità è la tesi del sogno.
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