Scritta da: Giuseppe Cutropia

Labirinti del cuore

Ci siamo desiderati ancor prima che i nostri sguardi...
si perdessero.
Ci siamo incontrati in un luogo dove i nostri corpi non potevano sfiorarsi.
Ci siamo amati,
lì... nel cuore.
Rincorsi e persi.
Abbiamo vagato sperduti in un labirinto senza entrata,
e privo di qualsiasi uscita.
Tra la paura stessa di amarci e quella di non amarci.
Pareti alte fatte di sorrisi e lacrime.
Anime erranti.
Come dire quanto ti abbia amata,
quando persino i miei occhi precedevano le mie labbra.
Come non averti amata,
se una lacrima bagnava un mio sorriso.
In te...
ho vissuto me stesso.
Grato per la forza che mi davi,
ma pur sempre soggetto alle mie
insicurezze.
In te...
ho vissuto l'amore nella sua gioia,
ma anche nella sua tristezza.
Amandolo, si...
amando questo amore.
Senza mai fuggire le sue spine.
Come può un cuore apprezzare la luce di un'emozione,
se non ne vive anche l'ombra.
Si,
la paura di non poterla sentire,
o... di volerla sentire.
Quell'emozione che ti esplode dentro,
facendo perdere l'orientamento a qualsiasi ragione.
In te ho vissuto tutto questo.
Ho vissuto un "Noi" senza mai cercare me,
ma trovando sempre te.
In te ho apprezzato la bellezza della vita stessa,
ma ne ho conosciuto pure l'amarezza.
Potrei dire... si,
mi sono sentito semplicemente...
vivo.
Ma ho anche capito una cosa difficile da vivere col cuore.
Se vuoi amare,
a volte devi farlo in punta di piedi,
senza far rumore.
Essere presenti, ma...
una presenza che sia luce e mai ombra.
Ma ancor più importante,
con te ho vissuto la poesia di un
"ti amo".
Uno di quelli che ti toglie il respiro nel pronunciarlo,
ma che ti fa battere il cuore.
Composta mercoledì 23 agosto 2017

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