Zebrata la bianca neve sulle cime aguzze annuncia presagi che nel sogno vedono nuvole all'orizzonte vanificare il costante desiderio, in un'attesa che non ha recinti. Assente è la parola che tampona, a volte sanguina, non concede tregua a chi affannoso arranca, cerca il respiro. Squarcia urli, rompe il buio della notte il mio amore ferito, viòla è la pelle che l'avvolge. Tu non hai più lacrime, il mare presta lacrime ai tuoi occhi, l'intonaco del muro si sfarina, lieve una mano sfiora il tuo voto, s'impiglia nei capelli.
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