Penoso è ricordar quei tempi antichi senza Dio ove ignorai la voce de lo senno mio quando percepir com'uomo ciò che è niente fu l'infame lazzo della mente.
Ripugna proferir l'orror che mi sovviene nel rimembrar d'aver scialato tanto bene ne puote di scemar lo mio ribrezzo immenso d'aver donato tanto e senza senso.
M'era parso a guisa di bel fiore ciò ch'è sol spregio e rifiuto d'ogni cuore e muovesi nell'alma il desio che la coscienza perisca pur che la rimembranza ne svanisca.
E se sprecar ancor tempo e parole l'alma divieta a ristoro di essa, nuova e lieta il perdonar me stessa ne conviene e degg'io darvi lo prezzo che vi attiene
ché similimente al vuoto, al niente e al nulla ove l'esistenza sua tutta si trastulla.
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