Labbra dai miei occhi appuntate perché così siete di baci disabitate? Vermiglie pieghe socchiuse parlatemi una schiuma vi bagni, un tremore per vicinanza sorriso vi dia fatevi fuoco, madide e lucenti carnose schiudetevi come fiore e eccitate pronunciate il mio nome lacerate i silenzi che portate in voi fine siate di un desiderio di baciare ardente tangibile e bramoso! Ad un avvicinamento un compenso offrite, non siate infedeli in una guerra di paure: non vi è minaccia ma desiderio di fusione; non isolatemi nella mia identità non appassite come ultime foglie sul ramo. Non so nulla di voi non conosco le ricompense che rilasciate a chi vi raggiunge quando ostili non siete e ad altre labbra vi attaccate! Oh splendete, luccicate, addolcite desiderate di appartenere a chi vi attende, mutate i vostri orli vellutati, senza rossetto non impallidite ma rosseggiate e progredite di amore per raggiungermi e farmi immortale: vivente io sia vissuto su voi in una vita che muore e scompare. Labbra non mi sfiorate appena ma soffocatemi di vita!
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