Piovono brandelli di ricordi recisi su questo lungo viale lastricato di asfittici pensieri. Claudicante, intorpidita la mia mente tesse gli ultimi fili di una consunta trama a cui restano appesi sogni oramai sgualciti. Il tuo mellifluo volto, gli occhi di vetro, è un simulacro di un'effimera visione che brucia nell'anoressia dei sensi narcotizzati da apatiche, insipide, logore parole. E nell'iconoclastia di questo torrido giorno d'estate, saturo di algida realtà, odo il ghigno beffardo del tempo crudele araldo di un inevitabile tramonto: era un sole pallido! Ansima l'anima, bulimica ricerca di senso, urla il sentimento spezza le catene del tuo perfido giogo, danza dionisiaco tripudio, trasuda brividi di passione, partorisce aborti di speranza, respira inebriante profumo dell'abisso. Forse l'attesa di un'altra illusione? Indifferente ti allontani senza far rumore, nell'ombra dubbiosa e precaria della tua ipocrisia, pavido e confuso nel buio, arido e avaro, ladro di emozioni e sensazioni, alchimista d'inganni. Mi lasci ceneri di sbiaditi abbracci, ma non una lacrima per questo inevitabile addio.
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