Refoli di vento le tue mani respirando noi sommesse grida mutevoli all'impeto di te. È lieve il mio incedere in quest'alba cristallina ove, rinnovata assenza, conforta l'autunno del mio tramonto. Impercettibile soffio d'inutile vivere senza il tuo amabile cristallino, perduto è il riverbero dei miei sogni nell'immaginato, assorto e distratto del crudele oramai ove vagano vuoti echi disperati nella landa delle mie solitudini! Vaga sperduto immaginando altri millesimi d'assenza!
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