È strano darti un bacio stando avvinghiati sulle poltroncine rinnovate del patronato di quand'ero ragazzo, fin che sullo schermo passano sparatorie di cow-boy e le frecce trapassano il telo.
Ho in ostaggio il tuo viso, la bocca serro con labbra salate di mistero, occhi di thriller, goffaggine d'avventura in pantofole. L'amore imperfetto dunque soffia, sbraita, ansima, soffoca?
Non c'è rimorso, paura che s'attardi, ci separi dal saltellare incerto d'ombre rosse e maggiordomi colpevoli. Si misura, ad ogni esistenza negata, la distanza impossibile tra vita e morte prima di un duello diretto da Sergio.
Uno sparo di troppo farà, d'improvviso, cambiare genere. Dentro innocuo film di cartoni dovevamo posare.
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