Assassinio consapevole dell'amata e dell'amante
Venni da te una sera.
Trovai la porta chiusa.
Dal mio amore, con una scusa,
staccai una voglia nera.
Non mi bastò una porta.
Non mi fermarono due.
Ne passai tre, e voci tue,
la mia mente dieder di storta.
Grida altrui. E nervoso e scuro,
gettai occhi e mente all'indietro.
Passai ormai fottuto, l'ultimo muro.
Sbattesti forte, uccello contro vetro,
né lei vedeste, onuste schiave, il puro.
Perdeste, cretine, il gusto del rosso, e del tetro.
Composta domenica 22 novembre 2015
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