Soffia un vento caldo e sfiora il mio viso, sento un piccolo fremito, quel ricordo che ancora fa male mi attraversa l'anima e il dolore riemerge. Resto lì immobile a guardare il mare che con il suo eterno movimento culla la mia anima ormai sgualcita e sola. Vorrei poterla immergere nelle acque di questo immenso mare e lavar via tutto quel dolore, che si ormai infiltrato i ogni sua fibra... e poi stenderla al sole e lasciarla libera al soffio profumato del vento per rigenerarne le fibre ormai spente e senza più colore... lasciare che il sole penetri con i suoi raggi dorati e caldi fino a farle dimenticare il freddo gelido della solitudine. Passerei poi su di essa un delicato appretto al profumo di lavanda e gelsomino per distenderne le pieghe e come splendido abito per il gran ballo della vita nuovamente la indosserei.
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