Se fosse penitenza da scontare a salvarsi da amore danzerei su tappeti di rovi. Ma è d'oro sfavillante la prigione la corda un nastro di seta. E non stanza che non abbia impronte del tuo esserci solido e inalterato, niente che mi sottragga alle tue braccia che sfiniscono, al delirio di perpetuità. Confondimi le tracce lascia che mi smarrisca, rendimi l'ombra, il dolce patimento di un'assenza.
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