E allora vieni ancora primavera senza aspettare più nemmeno un'ora a mettere il profumo nella sera e far suonare i miei cristalli nell'aurora.
Rispecchiati negli occhi suoi di mare e dammi una conchiglia madreperla così che non la possa più lasciare e non pregare sempre per riaverla.
Saluta il suo risveglio con il sole e portale di rondini il ritorno circondala di petali di rose rosse e viole e intiepidisci il nascere del giorno.
Stammi vicino con un soffio lento senza violenza di tempeste nere adagia sui capelli suoi il tuo vento e dille che non ha più da temere.
Falle sentire la mia forza sulle spalle come un lenzuolo fatto di ricami che sa di pepe verde e di ginestre gialle ricordale ogni istante quanto io l'ami.
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