Hai indossato migliaia di sorrisi e mai una volta quello della misura giusta, centinaia di vestiti senza che ce ne fosse uno che ti sentissi bene addosso, ti sei spogliata decine e decine di volte, togliendoti di dosso tutto tranne che il velo che ti ha sempre nascosta, di tutte le parole che hai condiviso mai una che parlasse di te per come ti pensi. Hai eretto muri invisibili ma invalicabili, costruendo scale, a volte ascensori, ma nessuno che portasse al tetto o alla cantina, di tutte le volte che li ho percorsi, in su e giù, non ti ho mai incontrata, a volte mi è solo sembrato di sentire una risata, o i tuoi singhiozzi, deboli dietro le pareti e nessuna porta per raggiungerti. Hai trascorso tanti di quei giorni soffiando contro le nuvole, per aiutarle a scappare sperando che non piangessero le loro lacrime insapori, anche se poi quando lo facevano e ne eri contenta, quelle gocce avrebbero nascosto le tue; pomeriggi interi ad aspettare impaziente i raggi di sole, per colorare la tua pelle pallida, e scaldare i tuoi sogni, per poi accorgerti che nemmeno il deserto è infinito abbastanza per qualcuno che non sa trovarsi.
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