Rimani avvolto nelle parole sparse sulla soglia dell'anima, cercando di misurare il tempo, che ti separa dall'ora del tramonto. Pregno nei tuoi silenzi l'odore umido delle scarpe al ritorno dal campo, su sentieri di spighe ferite dalla falce. Farfalle rosa accendono lo sguardo, ora spento, ora intriso di coraggio. Le mani avvizzite, tremule, a raccogliere istanti da stampare sul quaderno dei rimpianti. La danza sinuosa delle lucciole a far luce dentro vasi rubati all'infanzia, ora musica nel cuore. Il capo chino su spalle consunte da una vita. Il grido, in fondo alla gola, poggiato sulla luce fioca di un cero. Padre, l'ombra della luna posa lievi malinconie. Sulle rughe, frammenti di stelle, nel tuo dolce sonno un caldo sorriso.
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