La storia dell’esplorazione dello Spazio è fatta di pionieri, e Sally Kristen Ride (Los Angeles, 26 maggio 1951 – La Jolla, 23 luglio 2012) è una di questi.

Sally Ride infatti è la prima donna statunitense ad essere andata nello Spazio il 18 giugno 1983, a bordo della STS-7[1], la settima del programma Space Shuttle, che rientrò sulla Terra pochi giorni dopo.

Prima di lei solo due donne sovietiche avevano compiuto la stessa impresa: la prima era stata Valentina Vladimirovna Tereškova vent’anni prima, nel 1964, e Svetlana Evgen’evna Savickaja nel 1982.

Tutto era cominciato nel 1977, nei corridoi dell’università di Stanford. Sally si trovava nell’ateneo per studiare fisica, avendo preferito la scienza a una già avviata carriera da tennista professionista. Quel giorno trovò in bacheca un messaggio che catturò la sua attenzione: la Nasa cercava 35 astronauti. Fu così che cominciò l’avventura, nel 1978 dopo aver superato una concorrenza spietata, entrando a far parte dell’agenzia statunitense.

Sally Ride scompare nel 2012, all’età di 61 anni, a seguito di un tumore al pancreas. E’ solo dopo la sua morte – in quanto vigeva nelle forze armate Usa, e alla Nasa in particolare, il principio “Don’t ask, don’t tell” (“Non chiedere, non dire”) – che venne alla luce la relazione con Tam O’Shaughnessy, educatrice ed ex tennista, sua compagna di vita per 27 anni.

La presentazione del doodle di oggi di Google, è stata scritta proprio dalla compagna di una vita dell’astronauta, Tam O’Shaughnessy.

 

 

VIAwired.it
FONTEfocus.it

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