Mi ritrovo nudo di nuovo. Provo a voltare lo sguardo da un'altra parte. e ritrovo un'altra immagine di me nuda ancora. I miei vestiti non ci sono più. La mia carne non c'è più. Le mie ossa... nemmeno loro. Sono nudo. Quello che sento fluisce via e si infrange di nuovo su di me spinto indietro dal vento. Vado a fuoco. Sento freddo. Le mie paure danzano con gli scheletri usciti dall'armadio, con i mostri usciti da sotto il mio letto. La Notte mi guarda con il so grande occhio giallo. Troppo grande per me. Troppo fredda. Troppo sola. Mi dice che ha fame. Mi vuole. Sa che sono pronto. Si avvicina!
Ciaooo Andrea, mi e' capitato per caso leggere qualche tuo scritto e mi sono sentito di commentarlo, forse perche' lo capisco , fino troppo bene!
Complimenti, per la tua graffiante ma toccante riflessione, non ci crederai ma mi sono immedesimato in te riuscendo a vivere quel tuo momento di buio non come spettatore, ma da protagonista!
Alla prossima ...ciaoo da Robert!
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