A volte egoisticamente suoniamo alla "porta" di un amico per il piacere di sapere che tutto gli sta andando bene... e con il bisogno estremo di parlare, di essere ascoltati mentre la malinconia sta abbracciando la nostra anima con una morsa di freddo da toglierci il respiro. Nel mentre che parliamo sentiamo la sua distrazione come un pugno allo stomaco ed anche l'ultima illusione di un ascolto amicale si consuma, si spegne in un attimo. L'amicizia non può funzionare se è a senso unico, quando ad ascoltare è uno solo e a suonare il "campanello" della presenza è sempre la stessa persona. E se quella lacrima che sta scavando passa inosservata e graffi di parole distratte, circostanziali, arrivano come gelo al cuore, è arrivato il momento giusto per chiudere quella porta a chiave e andarcene senza voltarci a costo di farci male per poter stare bene.
Vedi Dario, il mio pensiero sull'uso dell'uscita distensiva con l'amico è dovuto al fatto che indubbiamente se si è in due a volersi scaricare è sicuramente meglio farsi strada insieme nel riconoscere la non immediata risolvibilità del proprio carico ... A meno di non andare a trovare il terzo amico comune e sperando non abbia problemi ...
Capita, a volte che il discorrere diventi a senso unico. A volte si bussa alla porta dell'amico per rendersi conto che: mentre parlo (non parliamo) ...
Io credo che a volte bisogna capire che l'amico potrebbe avere anch'egli un sovraccarico tale da non potersi caricare di altri problemi. A me è capitato di essere da entrambe le parti ... E mi è capitato di rimanere amico anche di chi non mi ha potuto ascoltare (attenzione: "non ha potuto", non "non ha voluto").
Concordo con Pino quando dice che alcune persone, in genere de*pres*se o stre*ss*ate, non riescono a star dietro ai problemi degli altri. E' vero. Io ho provato anche questo sulla mia pelle. Ed è bru*tto perdere amici perché se ne vanno senza aver capito che tu non puoi stare a sentirli perché anche tu avresti da scaricare un malessere mos*tru*oso ... In questo caso la cosa bella e capirsi, smetterla di tentare di scaricarsi a vicenda i problemi ed andarsi a prendere una bella birra insieme, andare a vedere un film e non pensarci più ... In questo modo si condivide qualcosa anche questo fa amicizia ... Questa è la mia esperienza personale ... Anche se qualche volta, quando entra in ballo la doppia de*pres*sione, ci si riduce all'insignificante ... distanza.
Giuseppe esulavano dal mio ragionamento allontanamenti dovuti a cause da non imputare alla volontà di una persona, ma bensì per motivi patologici. Pensavo fosse scontato, ma è bene sottolinearlo.
Per il secondo punto, ti chiedo come è possibile,senza conoscere una persona intimamente, poter distinguere il grado di sensibilità di questa con certezza?!?!
Se volessi comunque utilizzarmi come "cavia" sono ben disposto a qualsiasi critica perchè mi ritengo comunque molto fortunato ad essere ancora nell'età dell'apprendimento, poi adoro le armi da taglio, l'eleganza e la sinuosità dei rettili velenosi :))))
Quanto al secondo punto, ci sono persone che timidamente si affacciano su questo sito con frasi zeppe di strafalcioni, ma di contenuto splendido. Si vede che si tratta di persone di scarsa cultura, ma di grandissima sensibilità. Ebbene, io confesso che in questi casi non me la sento di evidenziare pubblicamente gli strafalcioni. Probabilmente sbaglio; ma ho paura che, come lumachine, possano tirar dentro le antenne. : ((
Tuttavia anche il permanere di quelle frasi così come sono induce spesso al riso, là dove si tratta invece, spesso, di pensieri molto profondi.
E allora colgo l'occasione per offrire un servigio a tutti coloro che abbiano dubbi circa l'uso corretto della lingua italiana: mi mandino preventivamente le loro frasi; io le esaminerò e gliele rimanderò rivedute e corrette. Chi invece non avesse dubbi, incapperà senza alcuna pietà nella mannaia dei miei commenti velenosi. : ))))))))
Paolo, è possibile che qualcuno si neghi pur volendoci bene. Un esempio: le persone affette da sindrome depressivo-ansiosa tendono ad isolarsi, ad ascoltarsi,a divenire pronunciatamente egocentriche. In questo quadro, capita spesso che esse "vedano solo se stesse"; e semmai attribuiscano maggiore gravità a un graffietto sul proprio dito mignolo che a un colpo di sciabola che ti ha squarciato il costato. Ma non sono persone cattive: spesso anzi soffrono di più loro per quel duito mignolo di quanto possa soffrire tu per il tuo colpo di sciabola. Credimi, sono stato spesso ferito di sciabola e ho vissuto di queste esperienze, che però mi hanno semplicemente indotto al riso, e semmai ad una battutina di spirito al momento opportuno. : ))
Ma la mia porta è sempre rimasta aperta, anche (colmo della sopportazione! :) per dare ascolto, con il costato fasciato, alle lamentazioni per quel dito mignolo.... : ((
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