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Mi piace tuo padre, si vede che ti vuole bene anche se tu non lo vedi...
Savannah (Amanda Seyfried)
dal film "Dear John" di Lasse Hallström
Mi piace tuo padre, si vede che ti vuole bene anche se tu non lo vedi...
Caro John parlami di tutto, scrivimi ogni cosa, in questo modo staremo sempre insieme anche se non siamo insieme...
- John: Devo ripartire.
- Savannah: E me lo dici così? Dove ti mandano, nel bel mezzo della guerra?
- John: Ci vediamo presto.
- Savannah: Ci vediamo presto...
- Savannah: Sembra che chiunque incontri abbia paura di te...
- John: Hanno paura di com'ero una volta...
- Savannah: Non ho paura di te John...
- John: Ma io ho paura di te...
- Savannah: C'è la luna piena.
- John: In qualunque parte del mondo ti trovi non è mai più grande del pollice.
Due settimane, sono state sufficienti due settimane per innamorarmi di te.
Non farti mai dire dagli altri chi devi amare, e chi devi odiare. Sbaglia per conto tuo, sempre.
Con il tempo alla fine tutti riusciamo a vedere ciò che avevamo davanti e capiamo che non importa quanto tempo ci sia voluto... valeva la pena aspettare.
Ma per alcuni quel momento non arriva mai e invece di guarire le vecchie ferite, l'attesa ne apre soltanto di nuove una volta dopo l'altra.
- Lucilla: I ricchi matroni pagano bene, per passare la notte con i loro campioni preferiti.
- Massimo: Sapevo che tuo fratello avrebbe mandato dei sicari, ma non credevo che avrebbe inviato il migliore.
- Lucilla: Massimo lui non sa che sono qui.
- Massimo: Mia moglie e mio figlio sono stati bruciati e crocifissi da vivi.
- Lucilla: Non ne sapevo niente.
- Massimo: Non mentirmi.
- Lucilla: Io ho pianto per loro.
- Massimo: Come hai pianto per tuo padre, come hai pianto per tuo padre.
- Lucilla: Ho vissuto in una prigione di paura da quel giorno, non poter piangere tuo padre, per timore di tuo fratello, vivere nel terrore ogni momento di ogni giorno, perché tuo figlio è l'erede al trono. Sì, ho pianto.
- Massimo: Mio figlio era innocente.
- Lucilla: Come lo è il mio, dovrà morire anche mio figlio, perché tu possa fidarti di me.
- Massimo: Cosa ti importa se mi fido di te o no.
- Lucilla: Gli dei ti hanno risparmiato non lo capisci, oggi ho visto uno schiavo diventare più potente dell'imperatore di Roma.
- Massimo: Gli dei mi hanno risparmiato, io sono alla loro mercé, il loro unico potere è divertire il popolo.
- Lucilla: Quello è il potere, il popolo è Roma, finché Commodo lo controlla, controlla ogni cosa. Ascoltami, mio fratello a dei nemici, in prima luogo nel senato, ma poiché il popolo lo segue, nessuno ha osato levarsi contro di lui, prima di te.
- Massimo: Gli si oppongono senza fare niente.
- Lucilla: Ci sono politici che hanno dedicato la loro vita a Roma, un uomo più di tutti, se riesco a convincerlo, tu lo incontrerai.
- Massimo: Non riesci a capire, io potrei morire qui stanotte o nell'arena domani mattina, sono uno schiavo che cosa credi che possa mai fare.
[Lucilla: quest'uomo vuole quello che vuoi tu]
- Massimo: Allora che uccida lui Commodo.
[Lucilla: conoscevo un uomo una volta, un uomo nobile, un uomo di sani principi, che amava mio padre e che mio padre amava, quell'uomo servì bene Roma;]
- Massimo: Quell'uomo non c'è più, tuo fratello ha fatto bene il suo dovere.
- Lucilla: Lasciati aiutare da me.
- Massimo: Si tu puoi aiutarmi, dimentica di avermi conosciuto, e non tornare mai più qui. Guardia questa donna ha finito con me.
A volte il miglior modo per proteggere le persone che ami è quello di stargli il più lontano possibile.