Perché scriviamo? Cosa ci spinge a farlo?
Certo l'uomo l'ha fatto sin dagli albori,
aveva scoperto che era pratico e comodo.
Uno scritto resta, non si cancella, non
viene interpretato come una frase riportata
che rischia anche di svanire in ricordi confusi.
I grandi uomini hanno avuto l'opportunità
di far conoscere le loro idee, le loro opere
ed è stato un bene per l'umanità...
cosa saremmo oggi senza quegli scritti?
Le loro parole sarebbero giunte sino a noi?
E noi... comuni mortali... perché scriviamo?
Perché probabilmente abbiamo bisogno di
sviscerare i nostri pensieri, belli o brutti,
a qualcuno
e un foglio di carta è il nostro primo amico
a cui confidare i nostri sentimenti, affidare
i nostri più intimi segreti.
Ma perché poi decidiamo di pubblicarli?
Di farli conoscere a tutti?
Forse perché sappiamo che molti altri hanno
i nostri stessi problemi... e rendendoli noti
ci sentiamo meno soli noi e loro?
Se così fosse, sarebbe un bel gesto...
o forse perché poi in noi subentra un po' di
vanità, un po' di competizione, una caccia
sempre a maggiori consensi? Che poi se non
li ottieni resti deluso?
Uno scritto è uno scritto, può piacere
o non piacere e poi, in fondo,
la vita è ben altra cosa.

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