Scritto da: Roberto Giusti
Cerchi sempre di essere forte, risoluto, ma è difficile esserlo quando il terreno sotto ai tuoi piedi si sbriciola, e ti senti cadere nel vuoto. L'abisso della tua anima è sempre li ad aspettarti, come uno spettatore indesiderato della tua vita. E tu cazzo non vuoi cadere, combatti per mantenere quel fragile equilibrio. Perché tu sai, sai che la caduta non è mai come la risalita. La caduta fa male, la caduta non ha tempo, la caduta segna, logora. Nessuno può capirla. Nessuno può viverla. Nessuno può giudicarla. E tu sai che quando cadi, una parte di te muore in quelle urla che fanno a brandelli l'anima; in quei pianti di lacrime così intense e pesanti da lacerare il viso. E quindi sai, che da certe cadute, non si può risalire. La vita non è mai troppo giusta, per noi che ci sentiamo sbagliati in questo mondo distorto, storto. Certo mi è rimasta ancora speranza, ma la speranza è come un fantasma che puoi percepire senza vedere. E io ho bisogno di vedere, ho bisogno di capire, ho bisogno di aggrapparmi a qualcosa. E sai perché? Perché io lo avverto. Lo sento. Mi sento cadere... e qui tutto diventa buio. Qui sono solo. Qui, dove la vita incontra la morte dell'anima... qui non troverò pace.

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