Scritto da: Martina Boselli
Ho vissuto la maggior parte della mia vita come un uccellino chiuso in gabbia. Un uccellino con le ali legate che viveva in una gabbia d'oro per l'esattezza. Certo, avevo tutto ciò che un uccellino potesse desiderare. Acqua sempre fresca, piume sempre pulite e profumate, cibo in quantità, ma vivevo comunque in gabbia. Guardavo attraverso quelle sbarre tanto odiate la vita passarmi avanti e non riuscire a fare nulla per appropriarmene. Guardavo attraverso quelle fessure la vita degli altri e un po' li invidiavo. Non invidiavo come vivessero, ma invidiavo il fatto che vivessero. A me questo è sempre mancato: il coraggio di vivere, di fare scelte azzardate, di spiccare il volo e andarmene lontano, lontano e non tornare più. Quando passi la maggior parte degli anni chiuso in una gabbia, con la paura di non farcela, la paura di non essere all'altezza di ciò che ti sta intorno, poi la tua persona comincia ad essere una paura anche per te stessa. È difficile da spiegare, ma ciò che più ti fa paura, più di tutto il resto intendo, sei tu. Però, succede qualcosa di strano in quello stesso meccanismo che si aziona quando cominci ad avere paura, senti che non hai più nulla da perdere, perché hai perso anche te stessa ed è in quel momento che trovi il coraggio che ti serviva per slegare le ali e spiccare il volo. E adesso sì, sono finalmente libera.

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