Scritto da: Marco Giannetti
Nel mio peregrinare in africa ho avuto modo di vedere pochi momenti di felicità e quei pochi momenti sono legati alla morte di una persona... seppur sembra assurdo è così. Quando muore una persona accade un miracolo, suoni, canti, riti a me completamente sconosciuti, e vedere i bimbi cresciuti dalla loro "mama" in un orfanotrofio vestiti di bianco cantare, tenersi per mano in danze fantastiche ad onorare il suo funerale è un momento di grande gioia... ogni funerale ha queste tradizioni: la salma viene avvolta in un lenzuolo bianco; essa è deposta su un fianco e rivolta verso occidente se donna, verso oriente se uomo. Successivamente il loculo viene coperto con bastoni o con piccole assi che hanno la funzione di isolare la salma, creando una bara naturale. Sopra la testa è posta una stuoia e il tutto è rivestito con foglie di "tek" (l'albero sacro degli africani) sulle quali si spalma l'argilla che chiude, sigillandolo, l'abitacolo. Infine, si ricopre con la terra. Dopo tre giorni per l'uomo e quattro per la donna, vengono officiati riti complementari che consistono nel sacrificare un pollo o una faraona.
La tribù Luba della Repubblica Democratica del Congo considera i defunti come spiriti che devono essere rispettati attraverso l'esecuzione di danze sacre; le donne compiono movimenti specifici in onore dei morti, amasinduka, mentre gli uomini praticano una sorta di combattimento rituale con la lancia e lo scudo, omukovo.
I malgasci guardano alla morte con grande rispetto, conferendo all'aldilà la stessa importanza che si dà al presente. Chi piange un defunto pratica elaborati riti funebri e, se si ritiene che il morto sia scontento, vengono celebrate ulteriori cerimonie per soddisfarlo. La più famosa di queste funzioni è il rovesciamento delle ossa, durante il quale la salma viene riesumata, quindi la si intrattiene, le si parla e infine la si seppellisce in un nuovo sudario insieme a vari doni.
Il fiume (leggasi il Dio del fiume di wilbur smith) nella cultura africana è il simbolo del viaggio verso una meta vicina o lontana e costituisce anche il confine spirituale tra i viventi e i defunti.
La morte, dunque, è considerata dagli africani in stretta comunione con la vita; il culto collettivo dei defunti diventa un momento fondamentale in cui i parenti, i familiari e amici si riuniscono per riflettere e per prendere delle decisioni. La perdita di una persona cara non è associata soltanto al dolore, ma anche alla gioia di poter partecipare a funzioni che mettono in comunicazione con l'oltretomba...
La considerazione ovviamente è personale, ho semplicemente raccontato ciò che ho provato io.
Composto mercoledì 1 marzo 2023

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