Scritto da: Marco Giannetti
Guardo i tuoi occhi chiusi. Il respiro lento, la testa adagiata su un braccio. I capelli fulvi, solleticati dal lento respiro, sfiorano il cuscino. Vedo la vita guizzare sotto le tue palpebre serrate... movimenti veloci.
Lì... nascosto dal mio sguardo indiscreto... vi è un mondo meraviglioso dove sono riuscita a cogliere anche i più piccoli frammenti nei riflessi delle tue iridi.
La pallida luce dell'alba ancora timida accarezza la tua pelle chiara. Con il suo languido tepore sfiora il tuo viso, scivola lentamente assaporando ogni millimetro della tua pelle. Si smarrisce nell'ombra della tue guance infiammandole di bagliori rossastri per poi riapparire sul lato del collo che pulsa ad ogni battito del cuore. Il tuo respiro caldo e silenzioso non la spaventa. Si avventura spavalda e la osservo scivolare su di te. Sembra che il sole stia sorgendo dal tuo corpo... scrigno in cui si nasconde la sua anima vivificante.
Il flebile pallore si trasforma in bagliore... scintillante oro fuso.
Amo questo momento, quando la notte con un gemito muto esala il suo ultimo respiro nel cielo argenteo dando vita all'alba.
È come se il tempo si fermasse per alcuni frangenti, tutto è sospeso... in attesa del risveglio. Un attimo magico in cui tutto sembra possibile.
Appoggiata alla porta osservo con il sorriso le ombre combattere l'ultima epica battaglia. Si rifugiano negli angoli...
sotto i mobili... si nascondono nelle curve del tuo corpo, ignare del loro fato oramai segnato perché la luce si fa sempre più intensa penetrando attraverso il tessuto pesante delle tende mentre le minuscole particelle di polvere danzano sfavillanti sospese nell'aria al ritmo di una musica inudibile.
L'aria è calda e umida... carica del tuo profumo...
i miei passi sul pavimento di pietra sono lenti ed ovattati. Non voglio svegliarti.
Mi avvicino e mi siedo sul pavimento.
La pietra è gelida sulla mia pelle nuda.
Lungo la schiena un improvviso brivido. Con il dorso delle dita, scosto alcune ciocche dalla tua fronte. Rame fuso inondato dallo sfolgorio dell'alba mi scivola come sabbia morbida tra le dita.
Insieme all'aria mossa dalla mia mano ne sento l'effluvio.
Approfittando del movimento, ti accarezzo la tempia. Solo ora mi rendo conto delle mie mani fredde, la tua pelle invece sembra ardere. Quel fuoco che imprigioni dentro di te, arroventa l'aria creando un'aura quasi palpabile.
Il tuo profumo resta sulle mie dita come miele, soave e vellutato, scuro come la notte che sta svanendo nel fulgore dorato dell'aurora, inebriante come una passeggiata serale al mare.
È così diverso dal mio: sa di salsedine... di legno speziato e di mirto. Non posso fare a meno di toccarti. Come una falena abbagliata dalla luce, mi butto con fervore verso la mia fine, incurante del fuoco che mi divora dall'interno.
Sei stato tu a risvegliarlo ed io...
ora...
non posso più spegnerlo.
Seguo la curva del tuo collo, sfioro la tua aura iridescente, scivolo verso la clavicola di cui disegno la forma.
La tua pelle diafana è morbida e dura allo stesso tempo, liscia come il porfido levigato dalle intemperie. Ora non mi basta più toccarti con le dita, appoggio il palmo della mano sul tuo petto.
Il battito del tuo cuore risuona sotto di essa, mi penetra nelle vene unendosi al battito del mio. Lo sento pervadere ogni nascosto antro del mio corpo. Rimbomba assordante travolgendomi come un fiume in piena. Il suo ipnotico ritmo si infrange con furia sugli scogli dell mio autocontrollo, sgretolandolo. Chiudo gli occhi concentrando l'attenzione solo sul palmo della mano che ti sfiora. Il mio cuore batte veloce. Appoggio le labbra lentamente alla tua pelle. Il caldo profumo colpisce le narici. Lo inspiro con avidità come se fosse l'ultima volta, lo imprimo nelle profondità della memoria dove lo custodirò come una reliquia. Vi è qualcosa di animale nascosto sotto di esso. I muscoli si muovono sotto la mia mano in un movimento inatteso. Il battito del tuo cuore cambia insieme al mio... sei sveglio.
Penetri i miei occhi, nel saettare dei riflessi luccicanti, come la luce che filtra attraverso l acqua del mare. È lì dove appartieni: nel fruscio delle onde... dove l'aria intrisa di sale ti avvolge, la sabbia sotto i tuoi piedi come un morbido tappeto, ogni passo accompagnato dal lieve sussurro del vento intriso d essenze di legno di cedro e alghe marine.
Le mie labbra sul tuo corpo bruciano come ghiaccio e come fuoco allo stesso tempo. Sono consapevole che quel rogo mi divorerà, ne avverto l'impeto crescere dentro di me. Accosto il volto al tuo petto mentre le tue dita scorrono silenziose tra i miei capelli, lungo il collo, fino alle spalle per poi tornare indietro. Il tuo tocco lascia solchi invisibili nella mia pelle, come se esse avessero il potere di penetrarmi le carni. L'odore del tuo corpo mi avvolge, mi ubriaco di esso, della sua soavità, della tua pelle calda. Il tuo sguardo trafigge il mio... Il mio cuore freme... ispiro e trattengo il fiato. È un attimo in cui anche il tempo smette di scorrere... ti avvicini, labbra socchiuse. I raggi del sole s'infrangono nel riflesso dei tuoi capelli spettinati. Il tuo respiro mi sfiora prima che le tue labbra mi marchino per sempre con un bacio... quello vero.
Composto giovedì 19 gennaio 2023

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