Scritto da: Lina Viglione
L'indifferenza dei buoni.
L'universo non è né avverso né amorevole. È solamente indifferente, ma spaventa ugualmente.

Lui non ha occhi, tanto non le occorrono perché guarda ma non vede e non ascolta nessuno, pensa che nessuno merita il suo tempo o la sua valutazione.

I suoi occhi sono rivolti a sé stesso al suo proprio interesse al suo benessere, e poco gli interessa il disagio degli altri. Anche se osserva e scruta un problema altrui ha subito una risposta;

Ma cosa potrei fare in fondo io? Che si scervellassero gli altri. Lui i ha dentro di se radici profonde nell'egoismo e nella vanità. La scienza trova tante cure per la maggior parte di tanti mali, ma non è ancora riuscito a trovare alcun rimedio per il peggiore di tutti, verso l'indolenza degli esseri umani.

Come a voler dire a se stesso; Io sono il centro dell'infinito, solamente quello che sta bene a me è fondamentale, gli altri per me non ci sono neppure, anzi non li vede neppure

. Così la sua percezione non avverte nemmeno la triste amarezza di non aver fatto quello che avrebbe dovuto fare.

Ed ha come sua attenuante di non avere avuto il tempo, è che aveva mille impegni da fare, che lavorava, e aveva pure il diritto di riposarsi. Tutte invenzione dove goccia su goccia si scava la roccia.

Non tentare di soccorrere un bisognoso, un ammalato, fosse anche con gesto, una parola un definito problema, è davvero una vera cattiveria e l'Indifferenza...
credetemi e... vigliacca.
Composto sabato 1 gennaio 2011

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