Scritto da: Giuseppe Cutropia
Era un giorno d'inverno... sì, uno di quei giorni dove il freddo mi gelava il cuore, e dove la pioggia scendeva risparmiando il mio corpo, ma che inesorabile... bagnava la mia anima. Era uno giorno d'inverno... uno di quei gelidi giorni, dove altrettanti freddi sguardi mi passavano accanto, incuranti di chi io fossi, occhi indifferenti che vedevano solo un viso sporco e un corpo sciupato, giacere sul ciglio di un marciapiede... senza soffermarsi sulla mia anima, un'anima affamata d'amore. Il mio sguardo stanco era rivolto alla mia solitudine, e poi ad un tratto... una ombra si accostò a me. Arrivasti zampettando, spaurito, col tuo corpo così simile al mio, sporco e denutrito. I miei occhi cercarono i tuoi sotto quel manto scuro, e in essi videro la tua anima... un'anima affamata anch'essa d'amore. Appoggiai la mia mano stanca sul tuo capo, una mano povera ma allo stesso tempo così bisognosa di dare e ricevere amore... un amore che da quell'istante, abbiamo condiviso nei nostri giorni d'inverno. Quello stesso inverno ormai scaldato dal tepore dei nostri cuori. Due solitudini che da quel giorno d'inverno, mutarono in una fedele compagnia... portando la primavera nei nostri cuori.
Composto martedì 17 novembre 2015

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