Scritto da: Ipensieridi Giò
C'era qualcosa nel suo sguardo, nei suoi occhi, che non avrei saputo definire. C'era l'incanto con cui continuava a guardare il mondo, c'era il suo coraggio di guerriera e la delicatezza di chi sa cosa sia il dolore. E c'erano le ferite, ferite antiche che l'avevano resa più profonda e ferite nuove che la rendevano più bella. La bellezza di chi sa cosa sia l'amore. L'amore che anche io avevo calpestato, la mia mano solo una delle tante che l'avevano ferita. Compresi troppo tardi che così facendo avevo ucciso una parte di me, la mia parte migliore, condannandomi a non trovare più quegli occhi nei miei. Il suo sguardo avrebbe accarezzato altre notti, sfiorato altri volti, lenito altri dolori. Avrebbero cullato, sorriso, ancora. Non più a me.

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