Scritto da: Cetty Cannatella
Carini piccolo comune di Palermo.
Nel 1.500 D.C.
Laura Lanza baronessa di Trabia fu data in sposa a soli 14 anni al barone Vincenzo La Grua.
Sposi per procura.
Laura dopo la nascita dei primi due figli, si innamorò perdutamente del cugino del marito.
Il cavaliere Ludovico Vernagallo.
Il marito saputo del tradimento, lo disse al suocero (tutto per interessi e mai per amore).
Tese una trappola ai due amanti, il suocero li sorprese e uccise il vernagallo e la figlia.
Ai tempi il delitto d'onore veniva assolto.
Due coltellate, una ai reni, l'altra al cuore...
Ebbe il tempo di guardare attonita il padre, si mise una mano al cuore, poi poggiò il palmo al muro e scivolando lentamente morì.

Padre perché mi guardate con disprezzo?
Pensò: coprendo con le proprie mani il suo corpo nudo.
Guardò negli occhi il suo grande amore...
Lì immobile e morente, la mano tesa e nello sguardo un addio...
Tremarono le sue labbra e disse al padre: Finiscimi! La mia vita muore nello stesso istante in cui esala il suo ultimo respiro...
Esso è il mio cuore che batte dentro al petto suo...
È la mia mezza anima che senza la sua non ha ragion di esistere.
Tu mi hai dato in sposa a un cinico brutale
Hai arricchito i tuoi averi e impoverito sempre più l'anima tua.
... io nel cuore del mio amato trovai il vero senso della vita.
Guardò il padre con infinita compassione, il suo cuore avido non l'avrebbe mai capita.
Abbassò lo sguardo il padre, colpendola al cuore e al rene.
Lo guardò incredula, si strinse il petto e poggiando la mano al muro volse lo sguardo, lì dove l'amato esangue non respirava più.
Scese una lacrima rigandole il bel viso e disse: arrivo amore mio, apri le braccia che mi stringo a te.

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