Scritta da: Lia Ciaparrone
Quando leggemmo il disiaso riso
esser baciato da cotanto amante,
questi, che mai da me non fia diviso,
la bocca mi baciò tutto tremante.
Galeotto fu il libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avante.

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    Scritta da: Lia Ciaparrone
    Riferimento:
    Divina Commedia, Inferno, Canto V

    Commenti


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    A parte che come già evidenziato.. la parolina è DIVISO e non divino... cmq... vorrei solo riflettere sull'amore di costoro... che anche se purtroppo erano adulteri... ma vi rendete conto quanto si amavano?!??! Ah... il dolcestilnovo... essere innamorati dell'innamoramento...che cosa favolosa... l'amore fisico esiste... però giunge a fine... l'amore platonico ed amore d'anima è formidabile... beati coloro che possono provarlo... baci mel.
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    postato da , il
    sono una persona semplice e molte poesie non afferro tutto il significato ed anche con dante.ma nella sua poesia cè qualcosa di immenso che non puoi evitarlo
    5
    postato da , il
    La ringrazio molto per la segnalazione.

    Saluti
    4
    postato da , il
    Non vorrei sembrare saccente. Premesso che queste due terzine di Dante tratte dall'Inferno (Canto V), riferite all'episodio di Paolo Malatesta e Francesca da Rimini sono splendide,debbo segnalare un errore al v. 3; infatti, il verso è "questi, che mai da me non fia diviso" e non "divino".
    3
    postato da , il
    Guarda che è "questi che da me non fia mai DIVISO..la bocca mi baciò tutto tremante.." :-)

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