Sono entrato nella piazza curvo sotto il peso che portavo ben chiuso sulle spalle: la gente ronzava come sempre ed io ho detto: eccovi! Eccovi il sole, non ve l'aspettavate da me! Ho lasciato cadere quella palla infuocata di meraviglia proprio lì, ai miei piedi.
Tutti si coprivano il volto, abbassavano lo sguardo urlavano come impazziti. Spegni quella maledetta luce!
Ben presto la piazza era vuota solo il vento brontolava nel candore. Le persone, tutte, chi qua chi là s'erano rifugiate nelle stalle nei bunker antiatomici nelle cave delle miniere ovunque fosse buio. Abbandonai il sole e le seguii dentro uno scantinato sudicio immondo d'odori di sudore e lacca e fiati gravi e deodoranti e merda e paura. Allungai le mani per farmi spazio e sentii le forme cadenti dei corpi compressi nell'oscurità, m'appoggiai al ventre obeso di una vecchia donna che si strinse al muro bestemmiando e finalmente ero calmo finalmente sicuro finalmente a casa.
;)
Guarda che si può capire molto di una persona se riconosce qualcosa in una poesia cosi' legnosa. Occhio Giuditta!! ;)
...Sei dolce, come sempre... un bacio!
Osp.. perché dici che l'ho dispregiata??
Da cosa capisci una cosa del genere??
No no, la pelle d'oca non mi arriva quando sento qualcosa di negativo..
E il pazzesca, è perché proprio mi è piaciuta..
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