Siamo soli e senza scuse [...]. L'uomo è condannato ad essere libero: condannato perché non si è creato da se stesso, e pur tuttavia libero, perché, una volta gettato nel mondo, è responsabile di tutto ciò che fa.
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Frasi belle sulla vita. Frasi, aforismi e citazioni che parlano di vita e di tutte le sue sfumature, qui raccolte tra autori famosi ed emergenti. Ispirati tra queste pagine.
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Siamo soli e senza scuse [...]. L'uomo è condannato ad essere libero: condannato perché non si è creato da se stesso, e pur tuttavia libero, perché, una volta gettato nel mondo, è responsabile di tutto ciò che fa.
Afferrare il vero significato della vita è il compito dell'attore.
Interpretarlo il suo problema.
Esprimerlo la sua missione.
Possa io fare della mia vita qualcosa di semplice e diritto, come un flauto di canna che il Signore riempie di musica?
Il calabrone entra nella stanza illuminata, va a battere velocemente contro la lampada, le pareti, i mobili.
Rumore secco delle sue zuccate. Dopo un po' si acquatta per riprendere le forze. Ricomincia contro la lampada, le pareti, i vetri, e daccapo contro la lampada.
Infine cade sul tavolo, zampe all'aria, la mattina dopo è secco, leggero, morto. Non ha capito niente, ma non si può dire che non abbia tentato.
Quando ti sveglierai e non vedrai più il sole, o sarai morto o sarai tu il sole.
La strada era sconnessa e scivolosa, il piede mi è scivolato mandando l'altro piede fuori strada ma mi sono ripreso e mi sono detto: sono scivolato, non sono caduto.
È veramente bello battersi con persuasione, abbracciare la vita e vivere con passione. Perdere con classe e vincere osando, perché il mondo appartiene a chi osa! La vita è troppo bella per essere insignificante.
Quando venni la prima volta tra gli uomini commisi la stoltezza degli eremiti, la grande stoltezza: mi misi sul mercato.
E quando parlai a tutti, non parlai a nessuno. E la sera, i miei compagni erano funamboli e cadaveri; e io stesso ero quasi un cadavere.
Ma il mattino seguente mi portò una nuova verità: fu allora che imparai a dire: "Che mi importa del mercato e della plebe e il chiasso della plebe e le orecchie lunghe della plebe?"
E voi, uomini superiori, questo imparate da me: sul mercato nessuno crede agli uomini superiori. E, se proprio volete parlare lì, sia pure! Ma la plebe ammiccherà: "Noi siamo tutti uguali!"
"O uomini superiori, non ci sono uomini superiori, noi siamo tutti uguali, l'uomo è uomo; davanti a Dio, siamo tutti eguali!"
Davanti a Dio! - Solo che questo Dio è morto. Davanti alla plebe, invece, non vogliamo essere eguali. O uomini superiori, andate via dal mercato!
Davanti a Dio! - Solo che questo Dio è morto. O uomini superiori, questo Dio era il vostro più grande pericolo.
Sarebbe molto meglio se potessimo condividere la nostra insicurezza, penetrare tutti insieme dentro noi stessi e dichiarare che i fagiolini e la vitamina C, pur nutrendo l'animale, non salvano la vita e non sostentano lo spirito.
Quando avrò 80 anni e sarò seduto sulla mia sedia a dondolo, starò leggendo Harry Potter. La mia famiglia mi dirà "Dopo tutto questo tempo?" e io risponderò "Sempre".