Frasi inserite da Miriam Serranò

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I nostri corpi inaspettatamente compenetranti erano un incontro unico di carne e dolorose attese, inno ingiustificato a quella vita che finalmente ci aveva sorpreso. Sospesi in un abbraccio eterno, quella piccola stanza nel cuore di Roma era il nostro ritaglio di paradiso, il nostro improvviso riscatto da un'esistenza tiepida e senza tumulti. In quella stanza benedetta, vergine per noi, priva di qualunque orpello inutile, oltre all'ansare del nostro respiro, non c'erano altro che cielo e luce e quell'atto sessuale veniva a completare un amore che, ora, veramente, non veva bisogno d'altro.

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Tiravo freccette ad un bersaglio a forma di cuore, il mio, ti vedevo riflessa nella porta a vetri, ai piedi un paio di pantofole verdi a forma di tartaruga, sulla tua pelle l'odore penetrante di acqua aromatizzata allo yuzu giapponese che tanto somiglia all'incenso. Istantanee di te. Vederti e dirti addio. Un attimo, un click.

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Forse non sai che se mi sposti un capello, che mi fa ombra sul viso, per me è quasi amore.

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È facile uccidersi senza morire, chissà quanti di noi lo fanno e si accorgono solo troppo tardi di aver sprecato la loro vita, piano piano ci si abitua a tutto. E io mi chiedevo, allora, senza ricevere risposta: per essere fedeli agli altri è giusto continuare ad essere infedeli a se stessi?