C'era una barriera di rete a maglia fine, fra di loro, ma lui faceva ancora parte di lei, erano ancora uniti. Per ancora un secondo, o poco più, era ancora la sua anima, la cara e unica anima sua.
Era allora nella prima giovinezza: l'età in cui i sentimenti stanno tutti in uno slancio confuso, non distinti ancora in male e in bene; l'età in cui ogni nuova esperienza, anche macabra e inumana, è tutta trepida e calda d'amore per la vita.
Pamela, - sospirò il visconte, - nessun altro linguaggio abbiamo per parlarci se non questo. Ogni incontro di due esseri al mondo è uno sbranarsi. Vieni con me, io ho la conoscenza di questo male e sarai più sicura che con chiunque altro; perché io faccio del male come tutti lo fanno; ma, a differenza degli altri, io ho la mano sicura.
O Pamela, questo è il bene dell'essere dimezzato: il capire d'ogni persona e cosa al mondo la pena che ognuno e ognuna ha per la propria incompletezza. Io ero intero e non capivo, e mi muovevo sordo e incomunicabile tra i dolori e le ferite seminati dovunque, là dove meno da intero uno osa credere. Non io solo, Pamela, sono un essere spaccato e divelto, ma tu pure e tutti. Ecco ora io ho una fraternità che prima, da intero, non conoscevo: quella con tutte le mutilazioni e le mancanze del mondo. Se verrai con me, Pamela, imparerai a soffrire dei mali di ciascuno e a curare i tuoi curando i loro.
Ricorda che lo Specchio mostra molte cose, e che non tutte si sono già verificate. Alcune non avverranno mai; accadranno solo se coloro che le vedono abbandonano la loro strada per impedirle.
Egli è molto saggio, e soppesa ogni cosa con estrema accuratezza sulla bilancia della sua malvagità. Ma l'unica misura che conosce è il desiderio, desiderio di potere, ed egli giudica tutti i cuori alla stessa stregua.
Vide delle linee finissime, più fini di quella della più esile penna d'oca, tutto intorno all'anello, sia all'interno che all'esterno: linee di fuoco che parevano formare le lettere di un flusso di parole. Brillavano estremamente luminose ed incandescenti, eppur remote, come se scolpite in abissali profondità.