Scritta da: Marianna Mansueto
Il silenzio eterno degli spazi infiniti mi spaventa.
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Il silenzio eterno degli spazi infiniti mi spaventa.
Eppure, ancora adesso, non so cosa mi abbia spinto verso te.
Nulla rende così amabili, come il sentirsi amati.
Dove piccole paure si fan grandi lì un grande amore cresce.
È facile giudicare gli altri. Ma ci rendiamo conto di quanto sia meschino il nostro disprezzo solo quando li abbiamo persi, quando ce li portano via. Sì, perché ci sono appartenuti.
Voglio toccarla. Accarezzarla. Stringerla a me. Baciarla fino a quando mi mancherà l'aria... toccare dolcemente il suo corpo, scaldare il mio corpo con il suo.
Ma se lo facessi, si metterebbe a piangere.
Già, lei piangerebbe.
Lei piangerà ogni volta.
E come l'amavo, Dio mio, come l'amavo!... come l'amavo! Perché, adesso forse non lo amo? Non lo amo forse più di prima?
Un uomo buono e brutto, quale lui si considerava, si poteva, opinava lui, amare come un amico, ma per essere amato dell'amore con il quale lui amava Kitty bisognava essere un bell'uomo e soprattutto un uomo eccezionale.
Will si girò e le fece un puro sorriso, così radioso e gioioso che Lyra sentì qualcosa che incespicava e barcollava dentro di lei. insomma, così le sembrò, ma senza Pantalaimon non sapeva dire cosa significasse. Forse il suo cuore aveva trovato un altro modo di battere. Profondamente sorpresa, si impose di camminare dritta e di smettere di sentirsi frastornata.
Le donne, con rare eccezioni, sono più intelligenti di noi, o perlomeno, più sincere con se stesse rispetto a ciò che vogliono. Che poi te lo facciano sapere o meno è un altro paio di maniche. La femmina, Daniel, è un enigma della natura. È una babele, un labirinto. Se lascia il tempo di pensare, non ha più scampo.