Scritta da: Federico
in Frasi & Aforismi (Religione)
Sia sempre nel nostro cuore e sulla nostra bocca la meditazione della sapienza e la nostra lingua esprima la giustizia.
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Sia sempre nel nostro cuore e sulla nostra bocca la meditazione della sapienza e la nostra lingua esprima la giustizia.
Cristo è tutto per noi: se vuoi curare una ferita, egli è medico; se sei riarso dalla febbre, è fontana; se sei oppresso dall'iniquità, è giustizia; se hai bisogno di aiuto, è forza; se temi la morte, è vita; se desideri il cielo, è via; se fuggi le tenebre, è luce; se cerchi cibo, è alimento.
Nei confronti di Dio esistono tre distinti atteggiamenti: si può credere, sperare e sperare di non sbagliarsi a credere.
Le religioni e i testi religiosi sono molti;
essi si contraddicono e variano fra di loro.
Se il problema è di sapere qual è la religione
giusta o qual è il testo giusto,
la risposta è che la religione giusta
e il testo giusto sono quelli che,
senza rancore, senza esclusione dell'uno o
accettazione dell'altro,
lasciano spazio per
tutti in uno spirito di imparzialità.
Esiste una causa morale del mondo, per proporci uno scopo finale, conformemente alla legge morale; e per quanto questo scopo è necessario, altrettanto necessario ammettere quella causa: cioè che vi è un Dio.
É stata sempre una caratteristica della religione di affermare -a livello minimale- che vi sono universi o regioni dell'esperienza oltre ciò che è evidente. Tanto che la scienza quanto la religione devono essere intese come sforzi compiuti dall'uomo per protendersi verso il non evidente.
Dio è vero, ma forse creato da noi.
Quando i limiti sono trascesi viene a mancare il riferimento all'esperienza possibile, così l'uomo cade nelle "inevitabili illusioni della ragione umana".
Le religioni sono come le lucciole: per splendere hanno bisogno delle tenebre.
Abbiamo tutti idee e sentimenti potenziali che passeranno dalla potenza all'azione solo se giunge chi ce li risvegli. Ognuno di noi porta dentro di sé un Lazzaro che ha solo bisogno di un Cristo che lo resusciti. Disgraziati i poveri Lazzari che terminano la loro carriera di amori e di dolori apparenti, senza aver incontrato il Cristo che dica loro: alzati!