Scritta da: Antonino Gatto
Cos'è più scorretto, mostrare la propria croce, rispettando il Credo altrui o l'egoismo di chiedere rispetto calpestando l'altrui Credo?
Composta domenica 15 novembre 2009

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    Scritta da: Antonino Gatto
    Riferimento:
    "Una violazione dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni" e una violazione alla "libertà di religione degli alunni". È quanto ha stabilito la Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo sulla presenza dei crocefissi nelle aule scolastiche, nella sentenza su un ricorso presentato da una cittadina italiana. In merito alla sentenza il ministro Gelmini ha confermato che "il governo ha presentato ricorso".

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    Volevo ringraziare voi tutti per aver instaurato un vero dialogo sull' argomento, e vi posso garantire che in alcuni momenti, viene difficile capire chi vive la propria vita da Ateo, e chi no. Questo è l' espressione di un apertura spirituale molto elevata, indipendentemente dal proprio credo.
    Grazie per i vostri preziosi contributi, che hanno di gran lunga arricchito il mio semplice pensiero.
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    SMS urgente per Yeratel!
    Yeratel, per sbaglio invece di cliccare invio massaggio, ho pigiato il tasto sopra "cancella lista amici".
    Puoi rifare richiesta "lista amici"per me? Io non ci sono riuscita.Mi raccomando! E scusami, sono una pasticciona.
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    Ti ringrazio,Giosc,del tuo commento. Condivido anch'io il fatto che non sia facile per uno straniero vivere in un altro paese. Anche noi siamo stati un popolo di immigrati e i nostri nonni e bisnonni hanno sofferto molto.
    Nelle classi delle scuole la presenza degli immigrati è piuttosto considerevole.
    Ho sempre insegnato ai miei figli ad avere rispetto del prossimo,straniero o no che sia.
    Conosco una signora che è musulmana e la rispetto moltissimo perchè mi dice sempre che, da quando è in Italia, rispetta le regole e le leggi che vigono qui da noi (e si riconosce dal suo modo di fare).
    Abbiamo un Credo diverso e, quando parliamo, cerchiamo di trovare che cosa ci accomuna e non che cosa ci divide.(un'eccezione)
    Ecco il dialogo che vorremmo tutti.
    A forza di avere scambi di opinioni, che definirei proficui, mi viene in mente anche un'altra cosa: forse stiamo vivendo questo "flusso migratorio"con una certa ansia e timore. Dovremo abituarci, ritrovare un equilibrio sociale che ci è venuto a mancare in un lasso di tempo per noi brevissimo.Forse le nuove generazioni riusciranno a supportare meglio questa nuova e ineluttabile realtà.
    (Scusate ora mi tolgo dai piedi perchè ho parlato anche troppo.)
    Ciao, ragazzi!
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    Sir Jo Black,non è un semplice "fazzoletto"quel tessuto che le donne indossano...Per loro le donne valgono niente.
    Ben venga il dialogo, ma fallo capire a loro. Noi Italiani siamo un popolo di generosi, pronti ad aiutare il prossimo: é un dato di fatto che non mi puoi controreplicàre.

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