Secondo ciò che la Scrittura chiaramente dimostra, noi diciamo che il Signore ha una volta tanto deciso, nel suo consiglio eterno e immutabile, quali uomini voleva ammettere alla salvezza e quali lasciare in rovina. Quelli che egli chiama alla salvezza noi diciamo che li riceve per la sua misericordia gratuita, senza alcun riguardo per la propria dignità. Al contrario, l'ingresso nella vita è preclusa a tutti quelli che egli vuole abbandonare alla condanna; e ciò accade per un giudizio suo occulto e incomprensibile, per quanto giusto ed equo.
Credo che ogni commento alle parole di Calvino rappresenterebbero un modo di addomesticare l'insegnamento biblico circa la sovrana libertà di Dio nella salvezza per grazia mediante la fede in Gesù Cristo, suo Figlio. Credo che ogni commento finisce per dire meno e peggio ciò che Calvino sintetizza in modo mirabile, stante la sua capacità di sintesi e chiarezza nello scrivere.
Non mi sembra mica tanto normale questo dio che mette le sue creature in condizione di "sbagliare" e poi punirle in modo atroce... Un essere "normale", se si desse la pena di creare degli uomini, vorrebbe per loro tutto ciò che è bene. C'è qualcosa di maniacale... sporco...
Sono pienamente d'accordo con Calvino sulla prima parte del testo, ma la scelta sovrana di Dio di salvare persone morte nel peccato e quindi incapaci di arrivare a Dio in se stesse, non implica però una scelta sovrana della perdizione eterna, in quanto Dio sceglie a chi far grazia per la salvezza e lascia semplicemente gli altri uomini a portare la conseguenza della loro ribellione, ossia la perdizione. Dio non impedisce loro di credere, piuttosto da la possibilità di credere ad alcuni peccatori che sarebbero condannati. Se eleggesse i peccatori, Dio mentirebbe quando vuole che "tutti gli uomini siano salvati e vengano alla conoscienza della verità."1Timoteo 2:4
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