Musa ispiratrice, ti ho circuita con rime, adescata con versi e sei così diventata la mia dolce Poesia. Mi sia concesso adesso almeno una carezza anche se nascerà l'ebbrezza per un gioco d'amore dove, dopo tanto pudore, ben venga pure il contatto per un vero rapporto sì da non rimaner emarginati nell'idea di Platone e nella lirica di Dante.
"Io era tra coloro che son sospesi, e donna mi chiamò beata e bella, tal che di comandare io la richiesi. Lucevan li occhi suoi più che la stella"...
tanto che all'istante mi s'illumina il pensier in sua presenza. L'amore terreno, però, ci tarpa ahimè le ali e non ci farà volare ma io senza di te ormai non so più stare seppur per sempre sulla terra in pena dovrò restare per aver turbato la mente e insidiato il cuore, non solo il candore, finanche di una Musa.
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