Siamo io e te, fattori di sommatorie sottratte a paradisi incostanti, perduti su isole del cuore da dove costruisco ponti mentre tu scavi gallerie per incontrarmi all'infinito di idee adiacenti, semmai forse condivise tra graffe e sorrisi a forma di parabole e/o parentesi tonde orizzontali, nelle espressioni inespresse, taciute, per astratto benessere di noi, giudici giudicati, divisibili per muri con pareti di carta che spengono luci ormai difficili d'elevarsi a potenza.
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