I pregi della posizione sociale, della nascita, sia pure regale, della ricchezza e simili stanno agli autentici pregi personali, il grande spirito o il grande cuore, come i re da palcoscenico stanno a quelli veri.
Perché una volta che il male di leggere si è impadronito dell'organismo, lo indebolisce tanto da farne facile preda dell'altro flagello, che si annida nel calamaio e che suppura nella penna.
Non so se sono un'attrice, una grande attrice o una grande artista. Non so se sono capace di recitare. Ho dentro di me tante figure, tante donne, duemila donne. Ho solo bisogno di incontrarle. Devono essere vere, ecco tutto.
Troisi, a Taormina, ritirando premi per la categoria "Miglior esordiente": ... i ladri già sò venuti a casa mia e s'hanno pigliate tutte'e premi precedenti... mo hanno visto chisti altri tre e loro, tutte cuntente, hanno ditto: "date'e premi a Troisi... che nuje già sapimmo addò sta'e casa". Io vulevo mannà ccà direttamente a lloro'a se he piglià'...
(trad. I ladri sono già venuti a casa mia ed hanno rubato tutti i premi precedenti... Ora stanno vedendo questi altri tre e sono tutti contenti; stanno già dicendo: "date i premi a Troisi... che noi già sappiamo dove abita". Io avrei voluto mandare direttamente loro qui a ritirarli...)
Noto che molte giovani attrici d'oggi si sentono tutte dive. A loro basta fare una settimana sull'Isola dei famosi per ritenersi arrivate. Pensano di essere già Meryl Streep, mentre meriterebbero un calcione nel sedere. Io parto da altri principi: ho un rispetto enorme per il pubblico. Ancora oggi studio il mio personaggio fino allo spasimo, e gli do tutto di me. Non imbroglio, non tiro a campare, non do fregature. E credo che questo il pubblico lo senta.