Migliaia di comparse, decine di interpreti, una scenografia tra cielo e asfalto, la lirica del mare la mia costante colonna sonora. Giorno dopo giorno muta questa trama e la pelle trema alle spalle del sipario, ho paura, ma incarno il ruolo del buffone per un pubblico non pagante. Ogni scena sarà unica e irripetibile sotto la severa regia del tempo. Errori ammessi: nessuno. Qualche attore ha abbandonato anticipatamente lo spettacolo, ma altri saliranno sul proscenio e altri ancora, dietro le quinte, nel buio, attenderanno il mio insuccesso. Mi muovo sul palcoscenico della mia esistenza, senza un copione, senza un finale noto; interpreto me stesso improvvisando, protagonista dell'irrazionale, antagonista del reale. Recito, indomito, questa drammatica commedia.
Composto sabato 26 aprile 2014
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