Scritta da: Francesco Sessa
Conoscere una persona a memoria significa sincronizzare i battiti del proprio cuore con i suoi, farsi penetrare dal suo ritmo...
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Conoscere una persona a memoria significa sincronizzare i battiti del proprio cuore con i suoi, farsi penetrare dal suo ritmo...
Tu non devi pensare a quel che provi per me, devi pensare se ti piace come ragiono, come vivo, come mi comporto, e soprattutto in cosa credo.
Cercavo sempre di rintanarmi in un angolo, nascosto da tutto e da tutti, piegato su me stesso a scrivere, dando le spalle al mondo. Come se il mondo fosse il passato, come se la scrittura fosse una piccola navicella silenziosa, la mia macchina del tempo che viaggiava verso un mondo perfetto, fatto di attenzioni e tranquillità. Scrivevo nel tentativo di aggiustare il mondo e di avvicinarlo a me.
Non ho mai avuto il coraggio di farmi un tatuaggio. Sempre per via della paura legata al "per sempre".
Vorrei evaporare in mille bollicine e ricompormi sul vetro dietro di te, dove l'altro giorno ho visto la tua immagine e la mia riflesse.
Avrei voluto essere più... più tutto. Avrei voluto prenderla per mano quando attraversa la strada come solo un uomo sa fare, aspettarla ogni giorno fuori dal suo ufficio per vederla venire verso di me sorridendo. Avrei voluto saperle comprare un vestito che le piacesse. Essere una cosa bella per lei, un bel pensiero, una buona parola, un buon attimo di silenzio.
Ciò che dai è tuo per sempre...
Di solito per sposarsi bisogna credere che sarà per sempre. Anche se il per sempre non esiste. Ci devi credere.
Ecco, partivo per New York perché, comunque fosse andata, sarebbe stato bello un giorno ricordare e raccontare cosa avevo fatto per una sconosciuta. Volevo diventare un cacciatore di emozioni e ricordi.
Piangevo tutti i giorni. Piangevo, ma non volevo tornare a casa. Mi sentivo solo, vulnerabile, sperduto in un mondo che non si accorgeva di me, che sembrava non mi volesse. Sin da piccolo, mi ero sempre sentito come uno che stava a una festa a cui non era stato invitato. Ma lì, a Londra, quel sentimento aveva creato in me un desiderio di guadagnarmi uno spazio. Io volevo farne parte.