Scritta da: Amy Pond (:
in Frasi & Aforismi (Libri)
Una metà del mondo non riesce a capire i piaceri dell'altra.
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Una metà del mondo non riesce a capire i piaceri dell'altra.
La scrittura accurata è una scrittura mortale.
Lei domanda se i suoi versi siano buoni. Lo domanda a me. Prima lo ha domandato ad altri. Li invia alle riviste. Li confronta con altre poesie, e si allarma se certe redazioni rifiutano le sue prove. Ora, poiché mi ha autorizzato a consigliarla, le chiedo di rinunciare a tutto questo. Lei guarda all’esterno, ed è appunto questo che ora non dovrebbe fare. Nessuno può darle consiglio o aiuto, nessuno. Non v’è che un mezzo. Guardi dentro di sé. Si interroghi sul motivo che le intima di scrivere; verifichi se esso protenda le radici nel punto più profondo del suo cuore, confessi a se stesso: morirebbe, se le fosse negato di scrivere? Frughi dentro di sé alla ricerca di una profonda risposta. E se sarà di assenso, se lei potrà affrontare con un forte e semplice «io devo» questa grave domanda, allora costruisca la sua vita secondo questa necessità. La sua vita, fin dentro la sua ora più indifferente e misera, deve farsi insegna e testimone di questa urgenza. Allora si avvicini alla natura. Allora cerchi, come un primo uomo, di dire ciò che vede e vive e ama e perde.
(da “Lettera a Franz Xaver Kappus del 17 febbraio 1903”)
Come in quella canzone incredibile dei Cure dove lei é bellissima e il povero la guarda ammirato e lei si sente offesa e Robert Smith dice:"Ecco perché ti odio".
Ci sono giorni che mi sveglio e vorrei cambiare ogni cosa, scoppio di sicurezza e mi sento come Tony Manero quando esce di casa e dice "Vado a farmi il mondo". Poi magari il giorno dopo sono l'uomo più insicuro dell'universo, mi faccio mille domande e tutto diventa come un'enorme cartina geografica da ripiegare - una cosa che non sono mai stato capace di fare. Quando ne apro una rimane aperta sul sedile dietro della macchina per mesi. Tiene compagnia alle bottigliette d'acqua vuote che rotolandoci sopra mentre viaggio diventano passeggeri metaforici della mia vita e del mondo.
Può ben dire la sua un leone, quando a dir la loro ci sono tanti asini in giro.
Il fanatismo è l'unica via d'uscita per i dubbi che non cessano mai di incalzare l'anima dell'essere umano.
Scrivere un libro senza preoccuparsi della sua sopravvivenza sarebbe da imbecilli.
Riordino i pensieri, e osservo un po' la mia vita. Sono molto intimo con me stesso nelle ore del mattino. Molto più che la sera. Mi capita spesso, quando vado a letto, di pensare alle mie cose, ma negli anni ho scoperto che al mattino sono più buono con me stesso. Più tranquillo.
Si corre, si strepita, si picchia, ci si affretta per la felicità, dicono, dell'umanità!
"Nell'umanità tutto è strepito e industria, manca la pace spirituale" si lamenta un pensatore che vive in ritiro.
"Sia pure, ma il clangore dei carri che portano il pane all'umanità che muore di fame è meglio della pace spirituale" gli risponde vittorioso un altro pensatore, gran viaggiatore allontanandosi da lui con aria di superiorità. Io, abominevole Lebedev, non credo ai carri che portano il pane all'umanità! Perché i carri che portano il pane a tutta l'umanità, se non sono guidati da una forza morale possono impietosamente escludere dal godimento del loro carico gran parte dell'umanità, come è già accaduto.