Per gli studi gestaltici di Köhler, dinanzi a un ostacolo esiste non solo la possibilità della paralisi o del fallimentare tentativo frontale, ma pure del suo aggiramento ("detour", "Umweg[e]" , “roundabout way[s]”), che tuttavia esige una fase d'allontanamento dall'obiettivo, una dilazione del comportamento consumatorio a favore d'un incremento del comportamento di ricerca. In teoria tutto vero, bello e giusto, in pratica la vita sfianca e sfinisce ben prima. Gl'unici "survival movies" decenti sono quelli in cui ciò viene mostrato.
Certo, la sua. Ma davvero solo la sua? "Il miglior modo di viaggiare è di non partire" (E. Flaiano). Si può credere alla possibilità d'un comune sentire o dobbiamo esclusivamente contemplare il solipsismo da monade?
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