Scritta da: Pietro L.
C'era una volta l'educazione. Così immagino l'inizio di una favola raccontata alla nuova generazione di nipoti.
Composta lunedì 14 gennaio 2019
C'era una volta l'educazione. Così immagino l'inizio di una favola raccontata alla nuova generazione di nipoti.
I bambini hanno la capacità di farti capire quando non gli piaci, e lo fanno con gesti semplici, al contrario, se gli sei simpatico, si avvicinano timidamente, ti guardano e sorridono. I bambini non mettono, sono la faccia dell'altra medaglia: la verità.
Bisogna metterli al mondo sapendo di essere dei buoni genitori. I figli non sono il collante di un rapporto, né possono essere usati come armi improprie per colpire, e ferire l'altro. Bisogna entrambi assumersi il dovere di educarli, crescerli nell'amore, ed insegnare a loro i valori, il rispetto per tutte le cose, ed esserne d'esempio, sempre. Solo così sarete certi che da quei piccoli semi piantati, germoglieranno, e sbocceranno bellissimi fiori.
Ogni volta che vedo un bambino piangere, penso che il mondo intero abbia perso per sempre il suo sorriso.
Chi ha desiderio di conoscersi non cresca, rimanga bambino.
Non aver portato a termine una gravidanza non significa non aver avuto quel figlio, perché quel figlio esiste... e tu sei madre, e tu sei padre... per l'eternità.
Un bimbo mai nato in realtà vive... continua a vivere nel cuore di chi l'ha tanto desiderato.
La vita può diventare una favola se ci spogliamo di tutto ciò che è superfluo e ritorniamo ad essere bambini.
È meglio un figlio che ti fa da bastone che l'albero di un panfilo nel bel mezzo del mare.
Un bimbo è il miracolo più grande, il dono più bello.