Scritta da: Cesare Puccio
Bello impressionare, ma ancor più bello essere impressionati... trovare la sottile differenza tra un comune mortale ed un raro essere vivente.
Composta lunedì 19 febbraio 2018
Bello impressionare, ma ancor più bello essere impressionati... trovare la sottile differenza tra un comune mortale ed un raro essere vivente.
Guardo dove metto i piedi, sono cauto nel mio cammino, perché mi fido poco, perché la vita insegna, perché sono un lupo solitario.
Quando mi bacia il sole, io aspetto anche il vento che mi accarezzi. Perché non mi accontento.
Non pentirti di aver perso una persona, impegnati ad apprezzarla e considerarla quando "ce l'hai".
Ormai la normalità di agire non esiste più: diventa normale tutto ciò che piace.
Non c'è inganno senza il suo annuncio.
Quando il fine giustifica i mezzi è perché non si vuole usare un altro mezzo per raggiungerlo, ma il fine non ti appartiene.
L'intensità è una terra di confine aperta sulle paure, un'equilibrista in bilico sui timori, una corda tesa tra la vita e la morte e quanto più si sbilancia sulla seconda, tanto più si aggrappa e avvinghia alla prima, donandole quel fascino irresistibile che solo l'indole delle persone che hanno perso moltissimo riesce a elargire e donare.
La verità è sempre orfana, sterile e sola, e la schiettezza impopolare, così come l'onestà buca le tasche e l'ignoranza annebbia le menti.
Ci stiamo disabituando ai bambini. Ci lamentiamo dei bambini che di giorno prendono a calci un pallone nel cortile di un condominio, ma consideriamo normale uno stereo acceso a palla nel cuore della notte.